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Appuntamenti

Vi segnaliamo l'appuntamento più importante: la Processione del Venerdì Santo.

L’origine della Processione - che si svolge ogni due anni - si può riportare alla tradizione medievale delle pubbliche flagellazioni di penitenza che, accompagnate da cortei e canti, rappresentano le prime manifestazioni delle Confraternite, cioè di quei nuclei laicali operanti all'interno della Chiesa, che costituirono, sin dalla fondazione, importanti riferimenti nella vita associativa e assistenziale di Savona. Ogni Confraternita si riuniva all'interno del rispettivo oratorio e ed era ordinata da precise regole e da statuti via via codificati nei secoli.

Le prime Confraternite risalgono al Duecento, con compiti di assistenza a poveri e pellegrini e di conservazione dell’ortodossia cristiana. Con il passare del tempo le Confraternite prediligono la componente liturgica diventando centri di preghiera, diffusione de manifestazione della fede cattolica. Vertice più alto di questa manifestazione di fede è la Processione del Venerdì Santo, uno dei più solenni appuntamenti savonesi, organizzata autonomamente e in momenti diversi da ogni singola Confraternita.

Nella seconda metà del Seicento le rappresentazioni sacre sono ritenute dai vescovi "non decorose e ridicole". Per rispondere a queste disposizioni senza tuttavia rinunciare alla grandiosità spettacolare della manifestazione la Processione di Savona subisce così una netta trasformazione ricorrendo all'inserimento quindi di imponenti gruppi scultorei in legno policromo portati a spalle, le "casse", raffiguranti i "misteri" della Passione.

Le sculture delle "casse" processionali, sostitutive delle antiche rappresentazioni sacre recitate durante la Processione, propongono raffigurazioni fortemente suggestive, formulate dai diversi scultori per indurre lo spettatore alla meditazione sulla Passione di Cristo. A questo scopo sono diretti l'evidente teatralità delle scene presentate, i colori forti e i gesti espliciti dei diversi personaggi.

Spesso i modelli della composizione vengono mediati dalle coeve opere pittoriche, rielaborati sapientemente dagli artisti: da Anton Maria Maragliano, massimo esponente della scultura lignea genovese fra i secc. XVII e XVIII, ai savonesi Filippo Martinengo, Antonio Brilla e Stefano Murialdo, che durante l'Ottocento accentuano i caratteri di realismo espressivo e di immediatezza.

Alla fine del Settecento, la Repubblica Democratica Ligure vieta lo svolgimento di diverse processioni durante la stessa sera e un decreto vescovile del 13 maggio 1813, che ricalca un precedente regolamento del 1810, fissa l'ordine delle diverse casse processionali durante la Processione del Venerdì santo e dispone norme che rimangono sostanzialmente inalterate fino ai nostri giorni.

Dagli inizi dell’Ottocento si stabilisce definitivamente che "la Processione del Venerdì Santo debba farsi da tutti gli Oratori della città uniti assieme".

Ancora oggi la Processione del Venerdì Santo percorre le vie cittadine nelle opre serali ed è costituita da quindici gruppi lignei sorretti a spalle. Dato l’ enorme peso, il cammino è frammezzato da molte soste che vengono dettate da colpi di martello (mazzetta), impartiti dai due comandanti battuti sul fronte di una lunga trave di legno (stanga) che sostiene la Cassa. Completano il corteo religioso i gruppi corali e strumentali che si intervallano tra le casse.