Passeggiando per la Torino Liberty

di Assunta

Il volto di Torino d’inizio secolo è dato dai quartieri San Donato e Cit Turin circondati dalla grande Piazza Statuto, a sua volta collegate col centro storico di Via Garibaldi.

L’art nouveau si sviluppa al primo tratto di corso Francia, dove inizia un percorso Liberty tra ville familiari e case da reddito: particolarmente interessanti edifici, il villino Raby, “La Fleur”, il palazzo della Vittoria.

Il primo tratto di corso Francia, e l’insieme delle vie limitrofe formano un quartiere di origine edilizia dei primi decenni del ‘900 denominato Cit Turin. Il suo centro è costituito da piazza Luigi Martini, conosciuta con il nome di piazza Benefica, fondata nel 1889.

Le architetture del quartiere offrono l’occasione di fare un viaggio a piedi nel Liberty torinese. La più importante manifestazione dell’art noveau italiana avvenne a Torino con l’Esposizione internazionale di Arte decorativa e Industriale, inaugurata il 10 maggio 1902.

Il percorso potrebbe incominciare da piazza Statuto imboccando sul lato destro Corso Francia. Il << villino Raby >>, prende il nome dai primi proprietari, è un’abitazione privata progettata nel 1901 da P. Fenoglio. La facciata presenta un atrio, al di sopra del quale vi sono un terazzo e le finestre con modanature a volute ; la facciata laterale ha un ampia veranda e terazzino che dà accesso, mediante piccola scala, al giardino. L’edificio ha finestre con modanature, mentre all’ultimo piano le finestre sono intevallate da colonnine, mentre il portoncino è in legno scolpito con fregi di metallo, è, mentre è andata perduta la cancellata originale.

Altro progetto di P.Fenoglio del 1902 è la palazzina che angolo tra corso Francia e via Principe d’Acaja, chiamata « la Fleur », qualche anno fa prendeva il nome dall’architetto che l’aveva disegnata. L’edificio, a tre piani, è "incollato" ad una torre angolare elevata di un piano: questo elemento architettonico, con balconi diversi al secondo e al quarto piano, presenta ampie finestre con vetrate colorate e ferri battuti lavorati, anche i balconcini sulle due fronti e il coronamento della torretta sono di ferro. La decorazione dei muri esterni è dipinta con colori chiari, quali il verde, il rosa e l’azzurro, tipici del Liberty. Il portone, le porte dell’atrio, e degli appartamenti sono scolpite con richiami decorativi alle modanature delle finestre e hanno maniglie in ottone. All’interno vi è una rampa su piano esagonale, la ringhiera e le cassapanche originali dei pianerottoli.

Ancora al Fenoglio si deve casa Maciotta, in via Bagetti n.16 angolo corso Francia, composta da due logge chiuse e all’ultimo piano dal balconcino esagonale.

In corso Francia n.23 vi è l’enorme edificio cosdtruito da Giovanni Battista Carrera nel 1920, il palazzo della Vittoria, che stilisticamente è per metà Liberty e metà medievale, testimonianza è il grande portone gotico sormontato da draghi alati e dallo stemma del costruttore.

In via Beaumont n.3, verso piazza Statuto troviamo casa Tasca, costruita da G.B Bernazzo nel 1903, è famosa per i bovindo molto sporgenti agli angoli e dalla decorazione in cemento dei parapetti dei balconi

Tornando per un’attimo in via Piffetti n.3, 5, e 5 bis trovaimo tre case progettate da Giovanni Gribodo, molto importamti per i ferri battuti stile Liberty delle finestre del primo piano , e col tema dei girasoli, le decorazioni in plastica.

Passegiando, troviamo un altro maestoso edificio, che si affaccia su quattro isolati, situato tra via Schina e via Peyron, costruito dall’architetto G. Gribrodo, con modanature a motivi floreali e ferri battutti dall’andamento turbelento.

Spostandoci da questa zona troviamo altri edifici liberty, come ad esempio il Palazzo Maffei, situato in corso Montevecchio n.80, opera di Antonio Vandone, e in zona collinare, ammiriamo Villa Scott, del 1902, dell’ormai noto P . Fenoglio.

Negli altri quartieri, tra cui il Centro, Crocetta e San Salvario, tra i più importanti ricordo:
- Palazzo Bellia 1892, in via Pietro Micca n.4,6,8 architetto Carlo Ceppi ;
- Casa Reda 1902, in via San Francesco d’Assisi n.15., architetto Giovanni Reycand ;
- Casa Boffa-Costa 1904, in via De Sonnaz n,16, architetto Pietro Fenoglio ;
- Casa Florio 1907, in via Monte di Pietà n.26, architetto Pietro Fenoglio ;
- Casa Marangon 1904, in via Tiziano n.17, architetto Lorenzo Parocchia e Daniele Donghi ;
- Casa Avezzano 1912, in via Vico n.2, architetto Pietro Betta ;
- Palazzo della Zoppa 1906, in via Viotti n.4, architetto Carlo Angelo Ceresa ;
- Palazzo Gamma 1905, corso Galile Ferraris n.78, architetto Michele Frapolli ;
-Palazzo Ceriana Mayneri, corso Stati Uniti n.27, architetto Carlo Ceppi ;
- Casa Sigismondi 1912, via Madama Cristina n.5, architetto Giuseppe Momo ;
- Casa per appartamenti d’affitto 1904, corso Galileo Ferraris n.22, architetto Giuseppe Gatti.