Roccaraso è sorta intorno
all'anno mille. Dominava allora il complesso
monastico di San Vincenzo al Volturno che ricevette in dono la terra di
Quinquemilia al limite della quale cominciò a sorgere un centro abitato
che trasse il nome dal torrente Rasinus e fu, quindi, Rocca Rasini. Rocca
Rasini compare però nei documenti solo alla fine del secolo Xl. Le
notizie che si hanno a disposizione riguardano l'organizzazione governativa che
vigeva a Roccaraso e Pietransieri le cui popolazioni erano tenute a proteggere
il capoluogo, che era Castel di Sangro, per ordine del Re Federico il quale
gestiva l'amministrazione dei paesi di Quinquemilia. Cominciava a nascere il
Comune del quale non ci sono tracce.
Di Roccaraso troviamo notizie
più tarde, quando si trovava sotto la dominazione dei d'Avalos: il paese
era legato a Castel di Sandro dove risiedeva il Governatore. Ancora più
tardi, e in pratica agli inizi dell'era moderna, ci sono dati precisi
demografici ed economici. Intorno al settecento Roccaraso contava 300
abitanti con una economia fondata sull'industria armentizia . Nel Settecento,
si presentava come un tranquillo borgo ricco d'armenti e di pascoli dove la
convivenza era facile e l'ambiente adatto ad una vita serena. E' l'epoca della
rinascita agricola e della fondazione dell'antichissima arte tessile che
troverà in Castel di Sangro un'industria fiorente ed affermata su basi
solide che dureranno due secoli.
Agli albori del
1900, comincia lo sviluppo dell'industria turistica. Dopo il declino dell'arte
tessile per effetto della concorrenza delle grandi industrie , Roccaraso
investì tutte le sue risorse nel turismo, anche perché si cercava
un sbocco all'esuberante offerta di lavoro locale, per frenare in il fenomeno
dell'emigrazione. Così cominciarono a sorgere i primi alberghi tra i
quali l'hotel Monte Majella. L'ospitalità si estese alle case private e
così tra il 1900 ed il 1915 cominciò lo sviluppo turistico della
zona.
Roccaraso aveva il pregio della
facilità di comunicazioni: la ferrovia arrivava fino al centro del
paese, facilitando cosi' l'afflusso di turisti e bagagli, inoltre, la statale
rendeva la sosta quasi obbligata. La corrente turistica, infine, proveniva
quasi tutta da Napoli, (solo 140 km). In quell'epoca Roma era poco collegata ed
i romani preferivano la meta più vicina di Tagliacozzo. Il turismo
quindi era del tutto napoletano, tanto da meridionalizzare i costumi e perfino
la lingua, com'era accaduto a Castel di Sangro.
L'avvento della prima guerra
mondiale, non lasciò gravissime conseguenze. Al contrario la
seconda guerra mondiale segnò una data importantissima nella storia di
questa cittadina. Nel 1943 ci fu la distruzione del 98% del paese radendolo
completamente al suolo. I primi anni della guerra erano passati lasciando
indenne Roccaraso. Chi avrebbe potuto mai immaginare che i tedeschi, si
sarebbero stabiliti proprio a Roccaraso? Le forze tedesche si rafforzarono e
poi di colpo, ci fu il bombardamento degli alleati, la pineta fu distrutta,
alberghi e case furono bombardati. Roccaraso per la sua posizione strategica,
fu la più colpita tra i centri dell'Altopiano. I roccolani,
tuttavia, non si sono mai arresi, e con orgoglio e volontà hanno
ricostruito la loro città oggi attrezzatissima per accogliere turisti in
tutte le stagioni , soprattutto in quella invernale. |