appunti di volo

Il regno del silenzio tra profumi e capperi

di Valeria Rosa

CAPRARA
L'isola

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L'isola di Caprara

Caprara è la seconda isola per estensione dell’arcipelago delle Tremiti.
Il suo nome deriva dalle abbondanti piante di capperio forse alla presenza di capre selvatiche.
Di questa terra assolata e selvaggia, profumata di corbezzolo e di mirto, di questo mare blu trasparente si innamorarono per primi i Greci che la denominarono Aegilon (luogo di capre), e poi i Romani. Persino Dante la ricorda nella tremenda invettiva contro Pisa (Inferno XXXIII).

E’ vasta 45 ettari, lunga km 1,6, larga 609 m e sviluppa un periplo di km.4,7.
Un tempo boscosa, ora ha un aspetto selvaggio ed è del tutto disabitata: è prevalentemente rocciosa, con rada vegetazione e macchia di lentisco e capperi.
Simile a San Domino, la parte di costa rivolta verso nord è alta, mentre il versante esposto a mezzogiorno digrada dolcemente verso il mare.
All'estremità nord-est si protende la sottile penisola di Punta Secca sul cui istmo sorge un faro a luce intermittente. Nella costa ovest si trovano due spettacolari cale, la Cala Sorrentina e la Cala dei Turchi, dove si rifugiarono le galee ottomane nell'assalto che fecero nell'agosto del 1567.

La rara bellezza di quest'Isola si gode soprattutto via mare: lungo la costa caratterizzata da rocce granitiche dai colori più diversi e fantastici, si alternano mitiche grotte, suggestive calette, antiche torri di avvistamento, isolotti dove nidificano i gabbiani reali.
Lungo il perimetro dell'isola si incontrano pure numerosi piccoli archi di roccia, meglio noti come gli architielli, appunto bellissime architetture naturali scavate dal mare nella roccia calcarea. Il più spettacolare, vicino al faro, è alto 6 metri, con ben 5 m di luce.

Sulla scogliera si rifugiano il falco della regina e il falco pellegrino e le berte. Non mancano innocui serpenti, come il bracco carbonaio, e alcuni conigli selvatici.
Il mare è oggi un Parco Marino Naturale che fa parte, insieme a quello Terrestre, del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, istituito nel 1996 e che rappresenta uno dei più grandi Parchi Naturali d'Europa. La sua ricchezza è soprattutto nei fondali marini: è la nicchia ecologica dove gran parte della fauna acquatica del Mare Adriatico trova la possibilità di riprodursi.
Le pareti sottomarine delle rocce sono tappezzate di spugne e alghe quale la Corallina Mediterranea, mentre il fondale è ricco di specie di pesci pregiati quali saraghi, dentici, orate, spigole e serrani. Non mancano pesci di grossa taglia quali le cernie e le murene. Numerosi sono i cefalopodi: seppie, polpi, calamari e totani e i crostacei e in particolare canocchie e aragoste.
Ho avuto la possibilità , in un giro in barca, di immergermi nella Cala dei Turchi e , pur senza raggiungere elevate profondità, munita di boccaglio e maschera, mi sono imbattuta in un polpo e in numerosi pesci, tra le pareti delle scogliere intarsiate di ricci e rosse stelle marine…..