appunti di volo

Pianosa: mare e natura integrale

di Valeria Rosa

PIANOSA
L'isola

scopri le isoleTremiti
continua l'itinerario

MayDay! MayDay!
Le informazioni sui luoghi
L'isola di Pianosa

Pianosa (13 ettari) rientra amministrativamente nel comune delle Tremiti, posta ad una ventina di chilometri a nord-est dell'isola di Capraia. La più bassa delle isole, è poco più di uno scoglio di colore bianco.
Assai lunga, circa 700 m, larga 200 m, per uno sviluppo costiero di 1,3 km, è tutta pianeggiante, disabitata e quasi priva di vegetazione, ricoperta da una pietraia dovuta all'essiccazione e desquamazione dei blocchi di roccia calcarea che la compongono.

Arrivando, la torre del faro con i capannoni lascia intuire sulla linea dell'orizzonte, nelle giornate limpidissime, la vaga lingua di roccia che compone l'isola, alta al massimo una trentina di metri sul livello del mare.
Nelle giornate di mare grosso è coperta dagli enormi cavalloni che la attraversano da Nord a Sud e ne aumentano la sua essiccazione, scavando nei suoi anfratti, pozze piene di cristalli di sale.

Pianosa dal 1989 è Riserva Marina Integrale e in tale zona è vietata qualsiasi forma di accesso entro i 500 m, di pesca e caccia.
L’isola ha il suo immenso tesoro nelle ricchezze dei fondali. Qui, infatti, si trova un vero e proprio santuario della natura dove molte specie marine che popolano il bacino centro-meridionale del Mare Adriatico trovano la possibilità di riprodursi.

La costa alta è rivolta a Nord ed ha anche i fondali più belli e più profondi. La costa a Sud cade invece lentamente a mare dando vita ad un basso fondale utile all'approdo di piccole imbarcazioni.
Ad Est l'isola ha la Punta di Levante piuttosto larga, verso Nord c'è la Cala del Grottone, con una grotta subacquea; segue la Cala di Tramontana, di poco oltre il Faro con la sua torre e la lanterna ad accensione automatica ai cui piedi i resti di vecchi capannoni allineati.
Ad un centinaio di metri verso Nord, di poco all'interno, ecco lo stagno, una specie di laghetto comunicante con il mare, profondo circa 8 metri e di 25 m . di diametro. Attorno al laghetto si è creato un microsistema animale che riesce ad utilizzare e a filtrare quel poco di acqua dolce per la sopravvivenza. Per questo oltre a piccoli rettili vi si trovano ancora numerosi conigli selvatici, cormorani e un'infinità di nidi di gabbiani che nei mesi primaverili si popolano di pulcini attirando inevitabilmente anche piccoli uccelli rapaci provenienti dai monti del Gargano.

L'isola come già detto è del tutto disabitata, priva di grosse piante e senza la caratteristica macchia mediterranea che ingioiella le vicine isole Tremiti ed il promontorio del Gargano. Solo alcune piantine grasse e bulbi di cipolle selvatiche, formano la sua flora.
I suoi fondali, caratterizzati da acque cristalline, sono invece ricchi anche di frammenti di ceramiche e di anfore romane per il grande traffico di navi romane risalenti al periodo imperiale. Vi si ritrovano anche tracce dell’ultimo conflitto bellico.