Cenni
storici
La presenza dell'uomo nella
zona di Cagliari probabilmente risale al Neolitico, nelle grotte di
SantElia, sul Monte Urpino e sul Monte Claro. Successivamente, nell'epoca
nuragica, i numerosi ritrovamenti archeologici risalenti al 3.000 - 2.000 a.C.
hanno permesso di caratterizzare le popolazioni di quel periodo
storico.
Cagliari poi diviene un
vero e proprio nucleo urbano con i punici e in seguito una città con i
fenici, intorno al VIII secolo a.C., prendendo il nome di Karalis (mutuato
daleponimo dio fenico Quaral o dalla parola mediterranea "cara",
cioè pietra, pietraia). A causa della dominazione romana, Cagliari
si sviluppa e acquista sempre maggiore importanza rispetto agli altri centri
della Sardegna. Come tutti gli altri nuclei abitativi dell'isola, dopo la
decadenza dell'impero romano, la città conosce altre invasioni e
occupazioni, di Vandali, Goti, Bizantini e Arabi.
Nei primi due secoli dopo
il mille Cagliari gode di un periodo di governo autonomo, infranto contro gli
interessi di Genova e Pisa (dominazione pisana 1217-1326) e il potere feudale
aragonese. Dopo una breve occupazione austriaca, inizia con i Savoia nel
1720 la storia "italiana" di Cagliari.
A partire dal dopoguerra lo
sviluppo della città ha determinato un ampliamento dell'area urbana
verso i centri limitrofi (Quartu, Quartucciu, Selargius, Pirri e Monserrato)
che ormai fanno parte di un'unica grande città. Nel complesso, con ampie
strade e frequenti giardinetti, dà l'impressione di un centro moderno e
vivace. Il porto di Cagliari è sempre stato nei secoli facile
approdo per mercanti e conquistatori ed è ancora oggi uno dei porti
più importanti del Mediterraneo. |