|  CORLEONE -Tramonto alla colonia
						  Firmaturi
 In passato, chi si trovava ad attraversarla restava
						  incantato dal fascino della natura e dell'arte. Oggi, chi visita la Sicilia,
						  non riesce a fare a meno di tornarvi. Nel cuore del Mediterraneo, tra il
						  ricordo di culture antiche ed una vitalità tutta contemporanea, la
						  Sicilia continua ad esercitare il suo fascino. Si può scegliere di
						  visitarla per il mare cristallino, per il patrimonio artistico che brilla da
						  secoli presso musei ed istituzioni, o più semplicemente, per l'atmosfera
						  speziata e variegata che abita città e paesaggi.  Ma la Sicilia è una regione dai tanti volti,
						  un'isola che accoglie -come uno scrigno - innumerevoli tesori, in cui l'arte e
						  l'architettura incontrano le tradizioni popolari, tra reminiscenze greche,
						  bizantine, arabe e normanne, per un tripudio di esperienze e di colori. Tra le
						  realtà più vivaci e ricche di interesse, l'Alto Belice
						  corleonese e il Distretto culturale del sud-est si propongono come luoghi
						  incantevoli in cui inoltrarsi alla scoperta di una Sicilia insolita. Si tratta
						  di territori da assaporare a tutto tondo, in un unico viaggio che attraversa
						  due zone molto diverse, per geografia, storia e tradizioni: l'una ad occidente,
						  a sud di Palermo, tra le valli dello lato e del Belice e comuni d'impronta
						  araba e medievale quali Corleone, Piana degli Albanesi, Monreale o Bisacquino;
						  l'altra ad oriente, tra le province di Catania, Siracusa e Ragusa, dove otto
						  comuni sono stati riuniti nel 2003 in un unico distretto culturale sotto
						  l'egida dell'Unesco, all'insegna dei fasti del barocco.  Attraversare la Sicilia seguendo i due itinerari vuoi dire
						  perdersi tra paesaggi in cui la storia incontra la bellezza, tra aree
						  archeologiche e naturalistiche dal fascino insospettato, tra vigneti ed
						  uliveti, tra città in cui il segno sapiente dell'uomo dialoga sempre con
						  la natura, ora la rude roccia ora valli più dolci, e dove ogni dettaglio
						  respira di memorie ma anche di creatività contemporanea. Se è
						  vero che il patrimonio della regione proviene dal suo passato, è
						  l'inventiva di oggi che stimola un rinnovato interesse turistico, creando
						  circuiti variegati per andare incontro ai più diversi interessi, alla
						  voglia di inoltrarsi nel verde incontaminato in mountain bike come al piacere
						  di scoprire il mondo seduti a tavola. Si tratta, infatti, di due territori
						  dalle ricche tradizioni gastronomiche: dal vino alle mandorle, dalle olive ai
						  formaggi, l'Alto Belice corleonese e il Distretto del sud-est non si propongono
						  soltanto come il regno della natura e dell'arte, ma anche come il regno di
						  sapori indimenticabili.
 E i tesori non finiscono qui, perché in questa
						  terra attraversata da culture sfaccettate le tradizioni sono ancora vive, e
						  prendono le forme colorate ed affascinanti di feste e sagre che si rinnovano
						  ogni anno, all'insegna dei sapori che scandiscono il passaggio delle stagioni
						  ma anche all'insegna del mistero e della devozione. Nelle città e nei
						  borghi attraverso cui si snodano i due itinerari, sono numerose le feste che
						  celebrano santi e patroni, nonché gli appuntamenti del calendario
						  liturgico, con manifestazioni talvolta spettacolari, tanto da meritare un
						  viaggio ad hoc, alla scoperta di tradizioni popolari di grande interesse. Un viaggio in Sicilia è un'esperienza per gli occhi
						  e per il gusto, è un'esperienza di conoscenza e di piacere, da fare in
						  ogni momento dell'anno. Perché, nell'isola dai tanti volti, è
						  ancora possibile restare incantati. |