L'itinerario tra le ville lucchesi
Il paesaggio della Piana
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La Piana Lucchese

Le Ville Lucchesi

Nel grande anfiteatro verde delle colline - limite naturale dell'antico Stato delle sei miglia, con al centro la città murata di Lucca, elemento generatore ed ordinatore di tutto il territorio - sorgono oltre trecento ville: caratteristici del paesaggio i parchi e i giardini, i viali, le acque, i muri e i cancelli, le circostanti zone terrazzate con vigneti e oliveti, le case coloniche, i rustici, le cantine e i frantoi, le antiche pievi, le croci votive e le marginette lungo le vie.

Ma la tipica villa lucchese è quella che le più facoltose famiglie mercantili, seguite poi anche da tutte quelle minori, cominciarono a costruirsi agli inizi del sec. XVI.
Si trovano prevalentemente alle falde delle colline, a non grande distanza dalla città, in posizione accuratamente scelta in modo da dominare la pianura e restare tuttavia appartate.

Si tratta di veri e propri palazzi di campagna, o palazzi in villa, come li chiamano i trattatisti del '500.
Furono costruiti dai mercanti lucchesi, che, dal XV secolo in poi, vollero così impiegare parte dei proventi accumulati con i commerci e le attività finanziarie, principalmente connesse con la diffusione delle sete e dei broccati nei mercati del centro e del nord Europa.

Gli architetti che costruirono le ville dei mercanti sono gli stessi che costruirono per loro i palazzi cittadini: lo stesso è quindi lo stile severo e misurato che le caratterizza. Ma mentre in città essi operavano in genere ristrutturando edifici preesistenti ed erano comunque sempre costretti da invalicabili limiti di spazio e di conformazione, l'isolamento dell'edificio in campagna consentì loro piena libertà di progettazione, sia pure nel rispetto delle precise esigenze dei committenti, e determinò quindi rilevanti differenze rispetto alla forma del palazzo cittadino.

Nel corso del sec. XVI la villa tende sempre più ad assumere la forma di un parallelepipedo e quindi anche le fiancate assumono dignità e decoro architettonico.
Il cortile interno, fulcro del palazzo cittadino, non compare mai ed è sostituito nelle sue funzioni da un loggiato sul tergo e dal salone centrale del piano nobile, intorno al quale si articolano le camere.
Ai servizi è destinato il seminterrato, mentre il piano di soffitta, talvolta sormontato da un'altana o belvedere, serve come alloggiamento della servitù e come dispensa e guardaroba.
Gli edifici rustici sono in genere assai prossimi, perché la villa non è solo un luogo di piacevole soggiorno, ma anche e soprattutto il luogo dove si amministrano oculatamente i poderi e dove si promuovono e si sorvegliano i lavori agricoli: quei lavori che trasformarono a poco a poco le colline lucchesi in uno spazio mirabilmente costruito e ordinato, oggi purtroppo in progressivo disfacimento.

La vasta area cintata è suddivisa in scomparti regolari destinati a giardino, a orto, a frutteto: l'acqua sapientemente derivata dai ruscelli vi alimenta vasche, fontane e zampilli.
Il viale principale, sempre con nobile portale di accesso, è, ove possibile, in asse con la villa e prosegue sul tergo dell'edificio fino all'inizio del bosco, chiuso da una prospettiva spesso architettonicamente elaborata. Naturalmente molte di queste ville ebbero trasformazioni più o meno radicali nei sec. XVII e XVIII.
Le facciate si animarono, secondo il gusto barocco, di scalinate, logge e terrazze ornate di statue e i giardini lasciarono la classica forma "all'italiana" per assumere aspetti più mossi e scenografici. Agli inizi dell'800 i parchi delle ville maggiori furono in parte trasformati "all'inglese".