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Bergamo, la terra dei miei padri
di Elena Staurenghi |
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Narra una leggenda che Cidno, nipote di Noè, fondò Bergamo su un luogo dove, durante il ritiro delle acque del diluvio, era morta una gigantesca balena e che, dal suo corpaccio in decomposizione, era cresciuta una vegetazione lussureggiante e spettacolare. Il nome Bergamo, Berghèm, è di difficile etimologia: può avere un substrato celtico nel dio delle alture Berginos, oppure riferimento Ligure alla voce "barga" (capanna), o ancora indoeuropeo "bherg" o gallico "brig" in tutte e due i casi con significato di altura o monte e da "hem" (abitazione). La città fu abitata dagli Orobi, dai Liguri, dagli Etruschi, dai Cimbri, dai Galli Senoni, dai Romani, dagli Eruli, dai Goti, dai Longobardi, dai Franchi, dai terribili Ungari e poi dai Bavaresi e da tanti altri, anche se per poco tempo, e poi ancora da Francesi, poi Spagnoli, ancora Francesi e poi Milanesi e poi ancora Spagnoli, i Lanzichenecchi e poi la Serenissima Repubblica di Venezia, poi i Francesi della Rivoluzione che portarono nobili e plebe a ballare insieme sotto l'albero della Libertà in piazza Vecchia; poi gli Austriaci ed infine il Regno d'Italia e la Repubblica dopo la Liberazione. |
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