appunti di volo

Corsica : montagne, boschi e mare cristallino

di Valeria Rosa

L'itinerario
Cap Corse
Bastia
Spiaggia Rondinara
Bonifacio
Piantarella -Sperone
Roccapina
Sartene
Golfo del Valinco
Le Calanche di Piana
Ficajola
Porto ed il suo Golfo
Scandola
Golfo della Girolata
St. Florent

Viaggio per immagini con la foto gallery:
Emozioni e colori
Bonifacio
Calanche di Piana
Riserva Scandola

MayDay! MayDay!
Le informazioni sui luoghi
Le Calanche di Piana

La strada, che da Propriano conduce a Porto, ci regala dei paesaggi intensi e vivaci: dai profili frastagliati della costa, con il mare che sembra dipinto tanto variano le gradazioni cromatiche, ai grandi golfi di Ajacio e di Sagone, ai rilievi dell’interno, impreziositi dai boschi di leccio, castagno e sughera e dalla macchia di ginestre, corbezzolo, ginepro, mirto e lentisco.

Prima di giungere al golfo di Porto ci fermiamo per gustarci la vista delle Calanche rosse, 2 chilometri lungo i quali si hanno scorci suggestivi su questi particolari ammassi rocciosi e sul mare in lontananza.
Le Calanche compongono uno scenario naturale particolarmente spettacolare, la cui fama è dovuta alla suggestione del blu intenso del mare, alla luce spesso irreale che lambisce la costa e alla gamma dei colori arancio e rosa del granito che dipinge il profilo delle creste.
L'artefice delle fantasiose forme assunte dal granito è l'erosione che ha plasmato questo paesaggio caotico caratterizzato dai "taffoni". La parola è corsa, e significa "grosso buco": sono infatti cavità di parecchi metri che sventrano la roccia nuda del litorale e delle zone interne.
I taffoni nascono nelle rocce granitiche e sono presenti nei paesi con una lunga stagione di siccità, sulle nude rocce dei forti pendii e soprattutto nelle zone d'ombra.
La rottura della struttura di un solo cristallo basta a innestare un processo di "carie" gigantesca, sotto l'azione combinata di variazioni di temperatura e umidità, resa più efficace, lungo il mare, dalla corrosione degli spruzzi. Le rocce granitiche che facilitano la formazione dei taffoni hanno infatti grandi cristalli, come quello rosso di Porto, tipico delle Calanche di Piana.
Alcuni taffoni non si evolvono più, altri, sempre sottoposti alla disgregazione, sono vivi: se ne staccano scaglie e le pareti rugose perdono grani di sabbia quando le si sfrega con il palmo della mano.

Pini, bossi, agrifogli e qualche quercia si abbarbicano ai dirupi e non si sa se siano le rocce in precario equilibrio oppure le piante dalle lunghe radici a impedirsi vicendevolmente la caduta nel precipizio e perfino nel mare che brilla trecento metri più in basso.
Per apprezzare appieno questo particolare universo minerale, percorriamo la strada nei due sensi, macchina fotografica al seguito, lasciando passare un po' di tempo per assaporare meglio i cambiamenti della luce solare.
Numerose aree, alcune delle quali riservate ai pullman, permettono di sostare abbastanza comodamente per godersi il paesaggio.