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Madrid me mata

di Pierfranco

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I pasti

Uscire a mangiare a Madrid, ma in generale in Spagna, è un rito allegro e chiassoso che coinvolge tutti e si protrae per gli spagnoli fino a tarda notte, anzi in realtà si dice che aspettano solo di riprendersi da quel pasto che loro chiamano aperitivo, come si capirà dalle loro consuetidini dei pasti.

E che dire della tazza di cioccolato denso (Churros y chocolate) come crema pasticcera che si prende, tradizionalmente, alle cinque o alle sei di mattina, non però come inizio della giornata ma come degna conclusione della movida notturna: non a caso l'antica cioccolateria San Ginés apre di notte per chiudere alle dieci di mattina!

Ma mangiare in Spagna può provocare, per chi non è abituato, problemi per gli orari: si pranza non prima delle 2 del pomeriggio, e la sera in ogni caso dopo le 10.
Infatti le consuetudini spagnole iniziano al mattino dalla prima colazione, anzi con due distinte colazioni (desayuno): la prima a base di caffelatte, biscotti e toast, oppure con burro e marmellata, la seconda, tra le 10 e le 11, con uno spuntino, a base di bocadillos, piccoli filoni di pane che, tagliati a metà, vengono riempiti di salumi locali, o con la famosa frittata (tortilla) accompagnato da caffè, succhi di frutta o birra.
Alle 13 ci si ferma al bar per un bicchiere (copa) di vino con tapas. Il pranzo vero e proprio, (comida) si consuma generalmente a casa verso le 14.
Il momento dello spuntino pomeridiano (merienda), avviene intorno alle 17.30 nei caffè, salones de té e pastelerias , dove si può gustare una cioccolata con churros, deliziose frittelle a treccia, lunghe 15 centimetri e dalle dimensioni di un dito.
Alle 19 è il momento dell'aperitivo, con tapas, antipasti vari che vanno dalle olive ai calamari, alle patate con maionese, sherry, birra o vino.
La cena (comida de la tarde) coinvolge la famiglia e gli amici, e si consuma intorno alle 22, ma in estate non prima di mezzanotte.

Per evitare crampi allo stomaco è dunque consigliabile al turista seguire il costume del cosiddetto perfetto tapeador: passando da un bar all'altro, ci si intrattiene bevendo un goccio di vino, e accompagnandolo con le famose tapas .

Il menù del dia

I ritmi necessari per gustare con calma i diversi piatti sono di almeno due ore a tavola in un ristorante, indipendentemente dalla qualità e dal prezzo. Poi, a pranzo, vige l'obbligo del menù del dia, che dovrebbe corrispondere circa ai 2/3 del prezzo di un menù alla carta e dove sono generalmente inclusi un antipasto, una portata principale, un dessert (postre), pane e vino; a volte c'è la possibilità di scegliere fra due o tre piatti. Il plato combinado, è una variante del menù del dia, e comprende una porzione di carne con verdure, o frutti di mare con patatine, o uova, o ancora salumi misti.

Il menu è strutturato in diverse portate così suddivise: ensaladas (insalate), sopas (zuppe) e entremésas (antipasti) sono le prime voci che si trovano sulla lista. Le entremésas di per sé potrebbero bastare per un pasto: patate, insalate varie, asparagi, acciughe, affettati, formaggi. Le portate successive sono elencate come carne, mariscos (frutti di mare), pescado (pesce), arroz (riso), huevos (uova), verduras/legumbres (verdura). Le portate a base di carne possono ancora essere suddivise in carni di cerdo (maiale), ternera (vitello), cordero (agnello).