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Tra la città medioevale

di Francesco e Angela

Le tavole eugubine

Secondo la tradizione furono rinvenute nel 1444 a Gubbio (antica ikuvium) in una stanza sotterranea nell'area del teatro romano da un contadino che, nel 1456, le cedette al Comune in cambio del diritto al godimento di pascolo per due anni.

Le Tavole Eugubine (III - I sec. a.C.), testimonianza fondamentale della civiltà degli Umbri, costituiscono il più importante testo rituale di tutta l'antichità classica. Si tratta di sette lastre bronzee di dimensioni diverse, incise a bulino quasi tutte sa entrambi i lati. Nelle prime cinque è stato utilizzato un alfabeto nazionale derivato dall'etrusco (da destra a sinistra), mentre nelle ultime due l'alfabeto latino. I caratteri sono quindi etruschi e latini, ma la lingua è umbrae ciò ha costituito una sorta di prezioso "dizionario" che ha facilitato l'interpretazione del testo, e per questo le tavole sono paragonabili alla Stele di Rosetta.

Presumibilmente sono la trascrizione dì libri rituali realizzati in precedenza su materiale deperibile. La scelta del bronzo non è casuale; esso infatti veniva utilizzato nell'antichità per tutto ciò che riguardava il sacro.

Nelle tavole vengono descritti riti e cerimonie religiose che si svolgevano nell'antica Ikuvium: l'auspicio, ovvero il presagio basato sull'avvistamento degli uccelli; la lustrazionevolta alla purificazione della città attraverso sacrifici animali e offerte in natura; cerimonie finalizzate all'allontanamento dei nemici; ecc. Tali riti erano officiali dalla confraternita degli Atiedìì, massimo organo religioso della comunità, in luoghi particolari della città.

Ikuvìum era divisa in una parte sacra OKRI o 'arce’ e in una parte laica TOTA o 'città' a cui sì accedeva da tre porte: Tessenaca, Trebulana, Vehia.

Al numero tre, data la frequenza con cui compare, .veriva probabilmente attribuito un valore magico. Oltre alle porte maggiori, infatti, tre sono" copie di divinità collegate a loro volta in triadi, tre le vittime animali offerte a ciascuna divinità, tre i tempi del sacrificio, tre gli enti beneficiari dell’offerte, ternario è il ritmo della danza, ecc.