L'abbazia
La Sacra
All'esterno dell'abbazia
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La chiesa: interno
La chiesa: dipinti
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Il Pirchiriano
Culto di San Michele

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LA SACRA DI SAN MICHELE, a guardia della Valle di Susa


Itinerario di visita: l'esterno

Parcheggiato l’auto nelle aree previste, inizia il percorso lungo la strada segnalata ed alberata che ci porta all’Abbazia.

Il primo impatto sono i ruderi d'un tempietto ottagonale, del XI sec., detto sepolcro dei Monaci, perché ritenuto una cappella cimiteriale, ma i frati asseriscono che appare più realistica oggi l'ipotesi che vede in quella cappella, la riproduzione del Santo Sepolcro, quasi un anticipo ai pellegrini del Sepolcro di Gerusalemme.

Oltre il Sepolcro, si erge il Monastero che man mano che ci avviciniano ci sovrasta e quasi ci scoraggia alla visita per l’imponenza e per la ripidità della salita. Ma ovviamente continuiamo: la veduta panoramica ed il silenzio dei luoghi ci affascina e ci compensa della fatica che andremo ad effettuare.

Giunti al piedi, siamo di fronte alla parte più imponente dell'abbazia; possono identificare le varie parti del complesso che è stato ricostruito nel tempo variamente:
- di fronte la facciata massiccia, quasi 41 metri di altezza, che è interrrotta dall'abside centrale e da quella corna ad archetti che poggiano su sedici graziose colonnine, ricche di capitelli, ciascuno lavorato di un suo proprio fregio e formante la loggia dei viretti, che è fra i migliori esempi di logge absidali romaniche ;

- in basso spicca il poderoso corpo del monastero con la foresteria, risalente al X secolo, ma anch'esso largamente ricostruito, specie dopo il terremoto del 1884;
- in alto si eleva la chiesa dei secoli XII e XIII, che include i resti dell'originaria cappella longobarda dedicata a San Michele.

Intorno al nucleo, sugli spalti, emergono brani delle fortificazioni, fra cui la torre detta della Bell'Alda.