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LA SACRA DI SAN MICHELE, a guardia della Valle di Susa


Ingresso all'Abbazia

Alla chiesa si accede attraverso un’erta rampa a gradini. Superati i primi scalini, si lascia a sinistra un pilastro di oltre 18 metri che sostiene il pavimento della sovrastante chiesa, e poi inizia la scalinata ripidissima detta lo Scalone dei morti, perché lungo le pareti si aprono ampie nicchie nelle quali apparivano, fino ai ultimi restauri, spoglie mummificate di alcuni monaci.
Un tempo nello scalone venivano seppelliti abati e benemeriti del monastero; qualche tomba era anche ornata da marmi e oggi se ne vedono cinque.

Varcata la sommità dello scalone, ci attende un pianerottolo dove riprendiamo fiato e possiamo ammirare la stupenda porta dello Zodiaco, un fine lavoro del Maestro Nicolao, uno dei più grandi architetti scultori della prima metà del 1100, ricca di rilievi (1120).
Di questa bisogna osservare le eleganti colonnine, con capitelli biblici e simbolici in cui tra l'altro è narrata la storia di Sansone e di Caino e Abele; sullo stipite di destra appaiono i segni dello zodiaco e su quello di sinistra altre costellazioni.

Di fronte ci affascinano quattro imponenti contrafforti progettati dall'architetto D'Andrade e ultimati nel 1937, che racchiudono una ulteriore rampa che ci permette di giungere all’ingresso della chiesa situato sul fianco destro.
Si entra nella chiesa attraverso un bellisimo portale romanico, in pietra grigia e verde, costruito dagli architetti di Ugone nei primi anni del 1000.

A destra e a sinistra, le colonnine con archetti trilobati, resti del portico che proteggeva il portale. In alto il gocciolatoio che terminava con la testa di monaco incappucciato e quella di un ragazzo, oggi scomparsa.
I battenti del portale, eseguiti nel 1826, mostrano le armi di San Michele Arcangelo e il diavolo in forma di serpente ma con volto umano.

Di qui lo sguardo si apre ad una delle piu’ belle vedute della valle di Susa.