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LA SACRA DI SAN MICHELE, a guardia della Valle di Susa


Il culto di San Michele

Diffuso in Italia dell’Oriente, specie in luoghi elevati e solitari, fu portato quassù forse fin dai secolo VI e VII. I Longobardi celebrarono il glorioso Arcangelo per oltre un secolo. Il loro ricordo è segnato soprattutto nella toponomastica locale: avevano in fatti come protettori S. Michele, S. Pietro, S. Ambrogio; ai piedi del monte fortificarono le "Chiuse", dove però furono sconfitti da Carlo Magno nel 773. I Carolingi non lasciarono ricordo quassù, ma la loro scomparsa, alla fine del secolo IX, fu causa di tali sconvolgimenti da permettere ai Saraceni l’invasione delle Alpi Occidentali e probabilmente l’occupazione del Pirchiriano. Il loro nome risale al "Truc Sarasin" (la Bonaria). Fra tante rovine, la Chiesa andò acquistando il potere di esercitare sui propri fedeli giurisdizione civile; fu in tal modo che il Pirchiriano passò al Vescovo di Torino.

Fonte: sacradisanmichele.com