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La Piana Lucchese

Altopascio

Ritornando lungo la Via Francigena, attraverso la via Vecchia Pesciatina s'incontra infine il comune di Altopascio.

Avvicinandosi, colpisce la bella torre campanaria; porta la data 1280 ed è un bell'esempio di romanico lucchese, che, seppur ristrutturata nel corso dell'800, mantiene ancora la connotazione di torre medievale; all'epoca, infatti, svolgeva funzione anche di fortezza. La storia di Altopascio è legata indissolubilmente all'Ospedale dei Cavalieri del Tau, già esistente nel 1084, che nel Medioevo aveva il compito di accogliere e curare i pellegrini in transito lungo la Via Francigena. Il nome dell'ordine deriva dalla lettera greca tau che evocava, in primo luogo, la caratteristica forma del Bordone dei Pellegrini, e al tempo stesso si caricava anche di altri contenuti simbolici, come il richiamo alla Croce.

Molti i monumenti ad Altopascio: la chiesa di S. Jacopo, costruita nella seconda metà del sec. XII, dalla caratteristica facciata divisa in due parti, in basso pietra liscia, in alto marmo bianco e verde; il portale, di marmo liscio, è sormontato da una lunetta con due leoni.
All'interno da notare la bella tavola della Natività, opera di Francesco Morandini da Poppi (sec.XVI), e l'acquasantiera cinquecentesca opera del maestro Ugolino Grifoni, sormontata dalla statuetta marmorea di S. Giovanni Battista, forse prodotta dalla scuola di Giovanni Pisano.

La parte meglio conservata dell'intera cerchia delle mura di Altopascio è il lato nord. Il primo tratto, imponente, in pietra a filaretto (prob. sec. XIII), presenta alcune originarie feritoie da balestra. Sulle mura vennero edificate le case, ma si scorgono ancora dei mattoni sporgenti rispetto al muro delle case stesse, segno che al di sopra vi era una sopraelevazione o una merlatura in laterizio.
Addossato al primo tratto si trova un edificio centrale che sembra più antico e che era assai più alto degli altri. Oltre questo comincia un tratto eli mura in laterizio, ma ancora con feritoie da balestra (prob. sec. XIV); infine un tratto più recente, molto danneggiato e sostituito in parte dalle case, arriva fino alla porta Mariani (sec. XV-XVI).