appunti di volo
Mantova, piccolo gioiello lombardo

di Costanza Rosso
L'itinerario
Il mito
Le origini della città
Alla scoperta del centro storico
Dal centro storico al Palazzo Te
Palazzo Ducale
Basilica di S. Andrea
Palazzo Te

approfondimenti
PIAZZA SORDELLO
PIAZZA BROLETTO
PIAZZA DELLE ERBE
Alla scoperta del centro storico

L’itinerario qui proposto vi suggerisce di andare alla scoperta dei centri vitali di Mantova situati a breve distanza e punti focali attorno ai quali sorgono alcuni dei più noti edifici storico- artistici della città.

Tre sono le piazze che s’incontrano, una di seguito all’altra: la prima, partendo da nord :
- Piazza Sordello, nucleo originario della città, a poche decine di metri dai laghi, dove si trovano il Duomo ed i palazzi dei potenti della città; da qui si accede a
- Piazza Broletto, con il Palazzo del Podestà, creata verso il 1190, quando la città fu ampliata al di là del primitivo nucleo storico, è attorniata prevalentemente da edifici del periodo comunale: il Palazzo del Podestà, con la Torre Comunale, L’arco dell’Arengario, il Palazzo del Massaro.
- per arrivare, in fine, nel vero cuore della città, Piazza delle Erbe da un lato delimitata dai portici che seguono il fianco destro della Basilica di Sant’Andrea e da un lato dalla Rotonda di San Lorenzo e dal Palazzo della Regione con la Torre dell’Orologio

La visita richiede almeno una giornata, ma se il tempo lo permette, trascorrere due o tre giorni in questa città offre la possibilità di apprezzare e soffermarsi sui suoi tesori artistici e culinari, dal momento che, con tutta probabilità, la gastronomia era fra le arti rinascimentali incoraggiate dai Gonzaga: le antiche cronache parlano, infatti, di pranzi con decine di portate, nelle cui ricette figurava anche la cottura dei pavoni.

La scelta migliore è lasciare, anzi dimenticare, l’automobile ed iniziare la propria passeggiata alla scoperta del cuore di Mantova che sicuramente affascinerà per le sue piazze e le sue strade d’impronta medievale, trasmettendo la potenza e la ricchezza di un tempo, ma anche l’amore per l’arte e la cultura che i Gonzaga coltivarono lungo tutta la loro signoria.