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Tra storia e
leggenda
La Costa di Palmi
offre spiagge sabbiose incantevoli, quali la Tonnara nota per lo scoglio
dell'Ulivo per un albero di ulivo che era allignato sullo scoglio e Pietre
Nere, nonché splendide scogliere: Marinella, Pietrosa,
Rovaglioso.
Una punta della costa è denominata Punta di Donna
Canfora, dal nome di una splendida ragazza del posto, rapita da una torma di
saraceni in una delle frequenti loro scorrerie; il suo canto struggente di
nostalgia per i mai più ritrovati luoghi natii è avvertito dalla
gente del posto nelle notti di tempesta. Per segnalare l'arrivo dei saraceni erano state erette
lungo il litorale alcune torri di avvistamento, qualcuna di esse ha resistito
alle ingiurie del tempo e degli uomini.
Per completare le
note di paesaggio, dirò che la città è sovrastata dalla
mole del monte S.Elia che assume la forma di un leone accovacciato; il nome del
monte è dato da un eremita di una comunità di monaci basiliani di
nome Elia appunto che trascorreva le giornate in preghiera sulla cima
dell'asperità.
La leggenda vuole che l'eremita , insolentito dai
frequenti ammiccamenti peccaminosi di Satana, persa la pazienza (anche questa
dote, nei santi ha un limite), diede una spinta e sbatté su una roccia
il diavolo che da lì ruzzolò nel sottostante mar Tirreno nel
punto in cui emerse dal mare il vulcano, tutt'ora attivo, Stromboli.
Anche oggi, il visitatore potrà
ravvisare in un macigno posto in cima alla montagna le impronte dei piedi di
Satana, due buche rossastre scavate nel granito. La popolazione del luogo vive
di agricoltura (si producono un ottimo olio ed un eccellente vino,
nonché saporita frutta ed ortaggi), vive anche di attività
terziaria (sono allocati in Palmi importanti uffici pubblici) e di pesca.
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