appunti di volo

Le scogliere di Moher

scritto da Monti Luciano
Traduzione di Marelli Emiliano

L'itinerario
I luoghi
La partenza
e l'arrivo a Stansted
Dublino
Alla volta di Cork e Blarney
Verso Galway
Le scogliere di Moher
Bicycle tour of Aran Island
Dublino fair city
Cavalchiamo l’onda a Strandhill
To Sligo
Return to Dublin
Ringraziamenti

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MayDay! MayDay!
Le informazioni sui luoghi

A picchio sulle scogliere di Moher

Ci alziamo di buon ora e raggiungiamo la city tramite bus. Un leggero languorino ci suggerisce di rifocillarci facendo attenzione a non lasciarci l’intero portafoglio, così ci infiliamo in un centro commerciale super-interrato e imboscato, in cui troviamo il Dunness Store (questa è pubblicità occulta ) per l’acquisto di alimenti e i divini Penneys.
Penneys per noi significa tanto, tantissimo, quasi l’infinito: abbiamo bisogno coperte e maglioni per combattere il gelo implacabile delle notti atlantiche e qui …il Paradiso!!!!

Il paradiso…il potere di comprare soffici e caldi indumenti a prezzi da far ridere, il negozio di abbigliamento più economico sulla faccia dell’Europa : il Penneys ( altra pubblicità occulta ). In Italia il nostro limitato budget avrebbe comprato poco nulla; non appena entri in un Penneys market il budget di moltiplica, duplica, triplica, sestupla, multipla… Gli abiti oltre che costare poco sono di buona qualità e consiglio a tutti voi di annoverare i Penneys tra i posti da visitare in Irlanda!!! Ne vale veramente la pena!!!

Questo negozio rimarrà impresso oltre per i suoi prezzi molto accessibili anche per un'altra delle mie "figur de MER..... " La lotta contro il freddo mi spinge a cercare dei calzini di lana, così, sprezzante del pericolo, (data la scarsa conoscenza della lingua inglese ) chiedo alla commessa: Excuse me , do you have wood socks? Lei, obesa come le sue connazionali, (ce ne fosse una con le curve e i dossi al posto giusto!) budriona, mi guarda con fare sospetto, come se la stessi prendendo per il culo, e non mi risponde!!! Una cliente al mio fianco, una distinta e ben educata massaia, capisce la situazione ed i miei desideri e pronuncia wool socks!

Panini cucina, calzini di legno, "ma come vivono questi italiani?", avranno pensato gli irlandesi… Beh!, morale della favola, ciliegina sulla torta, beffa finale: non li vendono!!! Un altra figuraccia per niente!!!

Appena usciti dal centro commerciale ci mangiamo le 4 ali di pollo al volo ( è incredibile come certe battute vengano così spontanee....che umorista!!!) e saliamo sul pullman, pagato con tariffa studenti, che ci porterà a Moher.

Il viaggio percorre i più spettacolari paesaggi rurali del connemara, passiamo dal tanto nominato paesello di Doolin: una tappa fissa per gli amanti del bello.... la sua particolare struttura farebbe innamorare chiunque, da visitare!

Raggiunto l’ingresso alle scogliere di Moher, rendiamo materiale la vera motivazione di cotanto viaggio-sbattimento: Lui....proprio lui… il mitico "coppolino" da pastore irlandese, attirati dalla modica cifra lo acquistiamo subito!

Bardati di cappello possiamo affrontare la salita che ci porterà a picco sul mare (speriamo Milio si butti... dai scherzo ). Durante l’ascesa ci accorgiamo che ci sono un sacco di italiani (un nutrito sacchetto di tacchi…) e sembreremmo gli unici due irlandesi se non fosse per la t-shirt che indossiamo e la scarsa conoscenza della lingua inglese!!
Ma non crediamo di aver "illuso" nessuno… L’escursione dura circa tre ore, articolandoci in sunbathing, lunch, smoking e urinating (un po’ perché ci scappa e un po’ forse per segnare il territorio…)

Ammiriamo tutto quello spettacolo: è così rilassante rimanere inerti a guardare la potenza e la bellezza della natura, e la bella giornata contribuisce a rendere il momento ancora più magico.

Quando raggiungiamo il campeggio, l’orologio segna le 21.00: è buio, ma pensiamo lo stesso di bussare alla tenda di Alba per scusarci…ma ooppss… la tenda…è sparita, Alba è sparita! Ci ha bidonato anche lei! In un biglietto lasciato sulla nostra Raid III ci spiega che ha trovato lavoro e si è trasferita in un ostello più economico e vicino al centro di Galway; inoltre l’indirizzo di casa sua e l’invito di andare a trovarla in Galizia: " molto obbligati " chissà che non capiti l’occasione ALBA...........

Non tutto è perduto, è l’ora della pasta: fornellino, acqua, sale, pelati, aglio (per fare colpo) e una buona heineken prodotta nello stabilimento di Cork. (bisogna cambiare ogni tanto, non si può bere solo scura)! Consumiamo in cucina la cena, abbastanza decente, anche se la pasta comprata in Irlanda non ha nulla a che vedere con quella italiana, del resto è saputo e risaputo!

Il caffè ci vuole!! Questo non ce lo toglie nessuno! Sccrr…ssccccrr.. Ecco, finalmente è pronto!

Mentre versiamo le due razioni (una tazzina a cranio) nelle nostre cups da mezzo litro, due Simpatiche ragazze presenti in cucina cominciano a ridere tra loro."..zzo ridi", pensiamo telepaticamente io e PD, con nostro solito soveir fair, PD si lancia: italian coffee, ed io it’s very strong. Would you like a cup of Italian coffee? … chissà mai che se gli offro qualcosa lei contraccambi con qualcos'altro...

Fatto sta che le due figliole ridono perché il bicchiere è troppo grande rispetto al caffè versato! Così iniziamo a conversare con SUSANNA e CATERINA, due ceco-slo-VACCHE che, come noi, stanno girando per l’Irlanda. Parlano l’inglese veramente bene, noi a confronto ci sentiamo analfabeti....;raccontiamo loro dei miei errori più eclatanti ( wood socks e kitchen sandwich per intendersi) e chiaramente loro ridono come pazze. Passiamo una allegra serata ed il giorno seguente le nostre strade si divideranno: loro si fermeranno per altri tre giorni e poi andranno a casa e noi saremo diretti verso le isole Aran....a combinare altri danni.