Piani di volo In trekking da BOLOGNA a FIRENZE per gli ANTICHI SENTIERI della "LA VIA DEGLI DEI"

testo di Domenico Manaresi
foto di : C. Agostini - V. Cavara - G. Crovetti - V. Giannella
 
sommario
L'ideazione

Il percorso

Notizie tecniche

Al rallentatore

La prima tappa

La seconda tappa

La terza tappa

La quarta tappa
 
nei dintorni di Firenze
La Firenze insolita

La Firenze rinascimentale

Pontormo e Santa Felicita

Perseo in Piazza della Signoria

SECONDA TAPPA: Madonna dei Fornelli (770 m) - Monte dei Cucchi (1140 m) - Monte Poggiaccio (1190 m) - Passo della Futa (900 m) - Monte di Fò (780 m)
Tempo di percorrenza: ore 7 e ½
Dislivello salita: 600 m
Dislivello discesa: 590 m


Dalla piazzetta antistante la chiesa si seguono i cartelli indicanti "strada romana - Flaminia militare" e anche "FUTA". A Cà dei Farini (20 minuti). si prende a destra e con salita costante si punta verso Monte dei Cucchi.

Giunti a un quadrivio, si prosegue verso Sud lasciando il Monte dei Cucchi sulla destra con buon sentiero che conduce a Pian di Balestra. Si prosegue fino ai resti della "strada romana" (cartelli gialli). Entrare a sinistra per il "cancellino" e seguire detti tratti di selciato romano per circa 500 m fino a tornare sulla carrareccia iniziale.

Si giunge a Faggeta. Sempre per comoda carrareccia si perviene a Piana degli Ossi (si costeggia, tenendola sulla destra, una recente rete posta a protezione di un allevamento)

A Piana degli Ossi interessanti reperti di forni per la produzione della calce (II secolo a.C. ?)

Seguendo la rete metallica si arriva a Passeggere. Con ripida salita si giunge in cima al Monte Poggiaccio.

Si costeggia Banditacce (larga spianata: in vicinanza sorgente) quindi, seguendo cartelli "FUTA" e palle gialle, in circa 2 ore si arriva al Passo della Futa. In prossimità del cimitero militare tedesco si diparte in discesa una carrareccia (seguire il tracciato della GEA) che in ore 1 e ½ conduce nei pressi de l'Apparita e finalmente (tratti di selciati romani perfettamente conservati) a Monte di Fò.

DI GRANDE INTERESSE ARCHEOLOGICO: Selciati della strada romana Flaminia Militare (187 a.C.)
In questa parte del valico appenninico molti sono i tratti di selciati romani portati alla luce negli ultimi 20 anni da Cesare Agostini e Franco Santi
Alcuni brevi cenni storici: Quando, nel 187 a.C., due anni dopo la fondazione di Bononia, il Console C. Flaminio venne inviato dal Senato di Roma a debellare le tribù dei Liguri Apuani e Mugelli che occupavano anche l'Appennino Tosco-Emiliano per penetrare nel loro territorio aspro e montagnoso utilizzò, probabilmente, la pista etrusca transappenninica che da Bononia arrivava a Fiesole ed oltre. Tito Livio racconta nel XXXIX Libro della "Storia di Roma" che le legioni del Console Caio Flaminio, dopo aver sconfitto i Liguri Apuani, costruirono una strada da Bologna ad Arezzo. Questa strada segue esattamente il crinale spartiacque tra Savena e Setta: superato il passo della Futa scende dolcemente fino al Mugello.
E' questo il tracciato più breve ed agevole per un collegamento a piedi tra Bologna e Fiesole e non presenta dislivelli rilevanti in quanto queste due dorsali salgono al Passo della Futa con leggera e progressiva pendenza.
E proprio percorrendo le creste di queste dorsali, Etruschi prima, Romani poi e, successivamente, i viandanti del Medioevo hanno valicato agevolmente l'Appennino.
L'imponenza dei manufatti, la tecnica, la solidità costruttiva e la loro continuità hanno convinto gli scopritori che la sua edificazione sia da attribuirsi ai legionari di C. Flaminio.